Sommario:1) Verso la Festa (?) del 1 Maggio (Aldo Rovito)2)L’Italia ha bisogno di una politica energetica (Ferrante De Benedictis3)Vita dell’Associazione. Conflitto in Ucraina Iniziativa in favore dei nostri connazionali4)Vita dell’Associazione Argentina e Uruguay, Spagna, Croazia, Ungheria, Italia.5)Facilitazioni per i Soci                                                                                                     ******1) Verso la Festa del 1 Maggio (Riflessioni di Aldo Rovito)Tra qualche settimana in tutto il mondo si avra’ la celebrazione della Giornata Internazionale del Lavoro, nella data da tempo stabilita del 1 Maggio. Mentre le violenze della guerra, violenze che ci avevano assicurato non si sarebbero mai piu’ ripetute, sconvolgono il centro dell’Europa, minacciando di estendersi all’intero Vecchio Continente e,ahime’ a tutto il mondo. vien fatto di chiederrsi se i lavoratori abbiano motivi in questa data del 2022 per festeggiare qualcosa. Sicuramente non festeggeranno i lavoratori e le lavoratrici ucraine  a meno che, per quella data non sia arrivata la tanto auspicata quanto ad oggi lontana, PACE. Neanche avranno molto da festeggiare quei pochi  tanti lavoratori russi, i cui figli hanno perso la vita o sono rimasti feriti o mutilati in un conflitto che dura oramai da piu’ di 40 giorni. Ma non hanno molto da festeggiare neanche i lavoratori e le lavoratrici dei Paesi non direttamente coinvolti nel conflitto. Cosa potranno festeggiare i dipendenti delle multinazionali che hanno perso il posto di lavoro perche’ l’azienda ha “delocalizzato?  E cosa potranno festeggiare i tanti lavoratori del terziario addetti alle consegne a domicilio (i cosiddetti “riders”), nuovi schiavi del terzo millennio? E i giovani che non trovano un lavoro e che son costretti ad emigrare? E le migliaia di ragazzini impiegati in Africa nelle miniere di materie prime, necessarie per le nostre societa’ tecnologiche, costretti a lavorare 14 ore al giorno, senza neanche quel minimo di tutela sociale che in Europa esisteva all’inizio del secolo scorso, cosa dovranno festeggiare? Se il ‘900 aveva dato al mondo del lavoro, sia pure attraverso lotte, rivoluzioni, scioperi, anche eccidi di operai e di braccianti in tutto il mondo industrializzato un sistema di tutele sociali e sindacali, che aveva raggiunto il culmine in Germania ad esempio con la “Mitbestimmung” e in Italia con gli articoli 1, 39 e 46 della Costituzione del 1948 e con lo Statuto dei Lavoratori del 1970, non vi e’ dubbio che al contrario il nuovo secolo, quello in cui viviamo oggi, abbia oramai da tempo segnato una incontrovertibile inversione di rotta.  Il principio secondo il quale nei rapporti economici “il mercato regola tutto”, se da un lato ci ha liberato dallo “Stato che regola tutto”,  ma dall’altro ha stabilito e imposto la netta prevalenza tra i fattori della produzione del “capitale” rispetto al “lavoro”. Se l’obiettivo e’ “guadagnare di piu'” in una societa’ sempre piu’ competitiva, il lavoro diventa una merce che viene comprata e venduta in un regime di libera concorrenza, nella quale il prezzo e’ fissato dalle rigide leggi di mercato della domanda e dell’offerta. In un periodo di crisi economica, di superamento del modello industriale di sviluppo per il passaggio dall’economia della grande industria a quella dell’informatica, i lavoratori perdono sempre piu’ forza contrattuale. Come le statistiche di tutti i Paesi del mondo di mostrano, negli ultimi 20 anni la distanza fra i ricchi e i poveri e’ aumentata costantemente, accentuandosi di anno in anno: i ricchi sono diventati piu’ ricchi e i poveri sempre piu’ poveri e sempre piu’ numerosi. Anche la recente pandemia che ha fiaccato le economie di tutti i Paesi ha visto come le grandi multinazionali hanno incrementato i loro utili, mentre ovunque l’inflazione, la chiusura delle aziende, i licenziamenti sono aumentati, contribuendo ad accrescere le liste dei senza tetto e degli assistiti dalla Charitas. In questa situazione, cosa potranno festeggiare i lavoratori il prossimo 1 Maggio? La mancetta del “reddito di cittadinanza” (nei Paesi in cui e’ stato istituito) o della Cassa Integrazione?Vorrei che questo 1 Maggio, oltre ad essere un giorno di Pace ritrovata, possa essere anche il motivo di una seria riflessione sul valore da attribuire al fattore lavoro, che deve essere ricollocato nel campo dei rapporti economici alla pari con il fattore capitale.E’ necessaria una rivoluzione “umanistica” nelle coscienze dei popoli di tutto il mondo che rivaluti il fattore “umano” della produzione: il lavoro, in tutte le sue forme, manuali, tecniche, intellettuali deve diventare protagonista dell’economia e, in quanto tale, costruttore di una societa’ piu’ giusta, in cui a tutti siano riconosciuti i meriti e a tutti siano imposti i doveri.  In Italia occorre attuare la Costituzione, quella che tutti definiscono “la piu’ bella del mondo” (e che lo e’ veramente),  ma che molti dimenticano che occorre attuarla in tutte le sue parti, a cominciare dal complesso dei diritti sociali, troppo spesso trascurati e sostituiti da presunti “diritti civili”. Solo così il 1 Maggio potra’ tornare ad essere una Giornata di Festa per il Lavoratore, per l’Uomo che nel Lavoro si realizza e che con il Lavoro realizza una Societa’ migliore. (Aldo Rovito).                                                                        ******

2).UNA POLITICA ENERGETICA PER L’ITALIA

di Ferrante de Benedictis

 Il caro bollette e la questione energetica, uniti alla crisi pandemica e alla corsa dell’inflazione, potrebbero rappresentare le condizioni di una tempesta perfetta in grado di abbattersi con una forza senza precedenti sulle già fragili attività produttive italiane e sui conti delle nostre famiglie.

Se poi a tutto questo si aggiunge il conflitto tra Russia e Ucraina ecco che il disastro è servito.

Le cause potrebbero essere molteplici, e sarebbe un errore ricondurle agli eventi di stringente attualità, le ragioni andrebbero infatti ricercate nelle scelte operate negli ultimi 20 anni o meglio  nelle non scelte operate in campo energetico, che si sono così tradotte nell’assenza di un Piano Energetico Nazionale e nella mancanza di un “Recovery Plan” in grado di ammortizzare o temperare la crisi energetica legata alle tensioni geopolitiche dell’Est Europeo.

Ad aggravare una già precaria condizione la scellerata miopia ideologica degli ultimi anni, che animata dall’esclusiva corsa al green e dal diniego di qualunque forma di energia non etichettata come “Environmentally Friendly” potrebbe portarci nel giro di pochi mesi dritti-dritti verso una condizione di decrescita che di felice ha ben poco.

L’energia è invece da sempre sinonimo di crescita, sviluppo e sostenibilità, e senza, nessuna società potrà mai competere sullo scacchiere internazionale; ed è solo puntando sulla sostenibilità, la economicità e la sicurezza delle scelte energetiche che potremo così evitare che il nostro Paese e l’Europa tutta si avviino verso un freddo e poco luminoso prossimo futuro.

 Quali scenari per il futuro?

La questione Energetica riveste un grandissimo interesse nelle politiche di sviluppo future del nostro Paese e andranno quasi certamente a ridefinire i rapporti di forza e le relazioni geopolitiche internazionali, in particolare nel bacino del mediterraneo; programmazione ed investimenti mirati nel settore energetico permetteranno di accrescere la competitività e lo sviluppo delle nostre aziende; tutto questo in una crescente visione ecologica a tutela dell’ambiente e della salute dei lavoratori e dei cittadini che abitano le nostre città. L’energia rappresenta la sfida più affascinante e complessa che siamo chiamati ad affrontare e da essa dipenderanno le potenzialità di sviluppo sostenibile e di crescita occupazionale.

 Le scelte di politica energetica, oltre a dover essere pensate senza soluzione di continuità territoriale, per essere incisive, dovranno in primis garantire: economicità, sicurezza e sostenibilità tutto questo all’interno di un unico ed armonico piano energetico nazionale. Occorrerà senza dubbio puntare a rafforzare il mix energetico senza demonizzare nessuna fonte energetica capace già oggi di garantire i più bassi impatti energetici; una su tutte il gas naturale, ricordiamo che tra le fonti tradizionali il gas è certamente quella meno impattante e meno inquinante.

 Il problema del caro bollette, di questi ultimi mesi, dipende moltissimo dalle scelte operate in seno all’Unione Europea e che hanno visto lo stop degli investimenti nel campo del gas naturale ed in particolare nel settore della logistica e del trasporto per preferire investimenti nel solo campo delle rinnovabili, scelte che ci hanno portato ad accrescere la dipendenza energetica dai Paesi fuori dalla Comunità Europea e che da sempre usano questa preziosa fonte di energia a scopo di ricatto geopolitico.

 È dunque di fondamentale urgenza riparlare dei corridoi meridionali del gas naturale e delle nuove vie verso l’est Europa e le regioni del Caucaso; su questo tema diversi sono i progetti che hanno visto un crescente rallentamento negli ultimi anni, vedi il progetto “South Stream” ed il “Nabucco” che avrebbero dovuto collegare il primo, l’Unione Europea e la Russia da Sud, attraverso il Mar Nero e la Bulgaria, il secondo, il Nabucco, garantire una nuova via di approvvigionamento del gas naturale del Caucaso ed in generale del  Medioriente, collegando la Turchia all’Austria.

Un discorso a parte lo merita il “Trans-Adriatic Pipeline” TAP, un gasdotto che interessa direttamente l’Italia e che si collegherebbe anche al progetto South stream, il TAP fu oggetto, come ricorderete, di innumerevoli battaglie da parte degli ambientalisti italiani e del Movimento 5 Stelle, che lo ritenevano di nessuna utilità per il nostro paese. Guardando i numeri invece il TAP da solo avrebbe consentito di trasportare circa 10 miliardi di metri cubi l’anno di gas naturale, capacità in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di 7 milioni di famiglie, e che oggi avrebbe rappresentato ossigeno puro per le nostre economie.

L’Italia e l’Europa per salvare le proprie realtà economiche, devono al più presto uscire dall’isolamento energetico nel quale sono finite, lo devono fare attraverso un rilancio delle politiche sul gas naturale: rigassificatori, potenziamento delle riserve strategiche, nuovi corridoi con il Nord Africa ed il Medio Oriente, nonché attraverso il potenziamento delle reti energetiche nazionali, partendo da un capillare sviluppo delle comunità energetiche.

Le comunità energetiche

 Una nuova sfida, anzi potremmo dire una necessità per il prossimo futuro è rappresentato dalla creazione di vere e proprie comunità energetiche capaci di generare valore e di produrre energia per un completo autosostentamento delle aree interessate, ciascuna comunità energetica piccola o grande, semplice o complessa dovrà avere come obiettivo quello di sviluppare al suo interno progetti che pongano al centro la condivisione delle idee, delle risorse e delle strategie. Come ad esempio proporre la costituzione di una rete di aziende operanti sul territorio che mettendo in comune le loro competenze e le loro esigenze energetiche con la supervisione delle amministrazioni locali e grazie al supporto delle nostre università ed enti di ricerca decidano di investire sulla creazione di una Energy Community per il soddisfacimento dei loro fabbisogni energetici e per creare così una rete locale per la distribuzione dell’energia in esubero, questo consentirebbe altresì di generare competenze e nuove opportunità occupazionali.

 I progetti dovranno inoltre avere come caratteristica di base la loro scalabilità e replicabilità sui territori, e per far sì che questo accada occorrerà agire secondo una specifica metodologia applicativa suddivisa nelle seguenti fasi:

·         Analisi del sito di interesse: fabbisogni energetici e mappatura dei punti di consumo;

·         Mappatura delle potenzialità energetiche (risorse idriche, materiale organico, fonte solare, etc.);

·         Analisi Button-Up;

·         Proposte di efficientamento energetico;

·         Individuazione dei potenziali impianti a supporto della comunità energetica;

·         Analisi costi-benefici;

·         Analisi priorità di intervento;

·         Progettazione;

 Un nuovo vettore per il futuro: l’idrogeno

 Un altro elemento fondamentale per una concreta ed efficace transizione energetica è rappresentato dall’idrogeno e diventa per questo di prioritaria importanza avviare progetti di ricerca ed applicazioni pratiche per la sua piena affermazione. Il tema della mobilità è uno dei temi più complessi ed insidiosi da affrontare e l’idrogeno costituisce l’elemento centrale per realizzare una piena mobilità sostenibile, che partendo dalla produzione di energia da fonti rinnovabili consenta di produrre “green H2” da impiegare su mezzi di trasporto elettrici. Il tutto in un contesto come quello attuale dove lo sviluppo dell’elettrico non può non considerare i limiti della gestione delle batterie ed i tanti problemi legati alle materie prime per la loro produzione.

 In questo l’idrogeno rappresenta un vettore alternativo all’energia elettrica accumulata nelle batterie, garantendo in alternativa a queste ultime la produzione di energia elettrica in tempo reale per l’alimentazione dei motori elettrici delle nostre auto, senza bisogno di sistemi di accumulo elettrico.

 Per il prossimo futuro l’H2 rappresenta anche una grande opportunità per il rilancio dell’uso del gas naturale, in quanto miscele di gas naturale “Syngas” ricche di idrogeno sono in grado di aumentare di gran lunga il potere calorifico del combustibile e di ridurre significativamente la produzione di CO2 negli usi finali.

 Ultimo ma non meno importante l’H2 consentirebbe di potenziare enormemente lo sviluppo e la penetrazione delle energie rinnovabili, che pagano in modo significativo il problema della discontinuità e scarsa prevedibilità della produzione energetica.

 In questo caso l’idrogeno consentirebbe di accumulare l’energia in esubero, ad esempio nelle fasce di maggior picco della produzione e di rilasciarla e renderla così disponibile nelle ore di bassa produzione delle rinnovabili, di norma nelle ore notturne e in inverno.

 Le tecnologie esistono e sono disponibili:  sta al decisore attraverso scelte oculate metterle in gioco e favorirne lo sviluppo e la loro piena applicabilità.

Ferrante De Benedictis   (info@ferrantedebenedictis.it)

                                                                                 ******

3. Conflitto in Europa e solidarieta’. Ci siamo attivati in aiuto ai nostri connazionali

Subito dopo l’inizio delle operazioni militari Russe in Ucraina, la nostra Associazione si e’ preoccupata della sorte dei nostri connazionali residenti in Ucraina. Abbiamo interpellato numerosi parlamentari di tutti gli schieramenti politici affinche’ tra le misure di sostegno ai profughi dall’Ucraina in fuga dalle violenze della guerra, fossero previste misure specifiche a favore dei nostri connazionali residenti in ucraina, anch’essi costretti a fuggire e rientrare in Italia dove per molti sara’ difficile trovare un alloggio, un lavoro, ricostruirsi una vita. Qualcosa abbiamo ottenuto, anche se molti punti sono ancora da chiarire. 

Dobbiamo ringraziare in particolare l’On.le Siragusa per l’0.d.g. presentato alla Camera dei Deputati e la Senatrice Isabella Rauti per la sua interpellanza presentata al Senato sui temi da noi sollevati, cos’ come ringraziamo l’on.le Simone Billi per averci comunicato di  aver ottenuto con il proprio gruppo il raddoppio dei fondi in dotazione all’Unita’ di crisi della  Farnesina per le spese relative al rimpatrio dei nostri connazionali. Il nostro apprezzamento si estende anche agli altri parlamentari che, autonomamente, si sono fatti carico delle nostre preoccupazioni. 

A tutti l’invito affinche’ vigilino sulla concreta attuazione degli impegni presi dal Governo. I nostri connazionali che hanno abbandonato l’Ucraina non sono profughi di Serie “C” !

 Come sempre anche in questa occasione il grnde cuore dell’Italia si e’ palesato. Ci piace segnalare qui il grande lavoro e il grande impegno dei COMITES di Ungheria di Polonia e di Romania

Anche nel campo della solidarieta’ gli Italiani all’estero sono sempre  in prima fila.

 4).Vita dell’Associazione.

 Argentina e Uruguay- 

(Italiano)

       Il compito difficile della promozione della nostra Associazione nelle Repubbliche di Argentina e Uruguay e’ stato affidato alla Signora Adriana Maria Valdez Fontanini, residente in Cordoba   (Argentina),   la   cui   famiglia   e’   originaria   di Fontanaluccia in   Provincia   di   Modena,   insegnante elementare, laureata  in Psicologia, artigiana mosaicista.  Adriana si occupera’ di  raccogliere  le adesioni all’Associazione   e   di   promuovere   le   attivita’   connesse   alle   finalita’   dell’associazione,   di rappresentare l’Associazione presso le Autorita’ diplomatiche italiane e le altre Istituzioni e associazioni italiane esistenti nelle due repubbliche sudamericane, oltre che presso le locali  Autorita’ e Istituzioni dei due paesi ospiti.

Adriana ci dichiara:

“   Mi   sento   onorata   di   far   parte   di   questa   associazione   e   spero   di   essere   all’altezza   delle aspettative.   Sono orgogliosa di avere l’Italia nel sangue e di poter contribuire a diffondere i suoi  costumi,   la   sua   cultura,  la   sua   storia   e   il   “modo   di   essere   italiano”,   attraverso   la   mia attivita’ nell’associazione.

Ed aggiunge:

  “Mi   adoperero’   per   creare   una   rete   di   persone   che   si   conoscono,   che   interagiscono,   si avvicinano   e   condividono   la   stessa   passione   per   la   cultura   italiana,   cercando   e   offrendo collaborazione anche alle altre associazioni che gia’ esistono e che vorranno condividere con noi i loro progetti.-

Adriana e’ contattabile al seguente indirizzo di posta elettronica: valadrys@gmail.com

(Espanol)

Noticias de la Asociación.  Argentina y Uruguay

    La difícil tarea de promover nuestra Asociación en las Repúblicas de Argentina y Uruguay ha sido encomendada a la Sra. Adriana María Valdéz  Fontanini, residente en Córdoba (Argentina), de familia originaria de Fontanaluccia en la Provincia de Módena, Profesora de Enseñanza Primaria, Llicenciada en Psicología. Artesana en el arte del mosaico. 

Adriana se encargará de recoger la membresía de la Asociación y promover las actividades relacionadas con los fines de la asociación, representando a la Asociación ante las autoridades diplomáticas italianas y las demás instituciones y asociaciones italianas existentes en las dos repúblicas sudamericanas, así como y en las Autoridades e Instituciones locales de los dos países anfitriones.

 Adriana nos cuenta:

 “Me siento honrada de ser parte de esta asociación y espero estar a la altura de las expectativas.  Estoy orgullosa de llevar a Italia en la sangre y de poder contribuir a difundir sus costumbres, su cultura, su historia y el “modo de ser italiano”, a través de mi actividad en la asociación.

 “Trabajaré para crear una red de personas que se conozcan, que interactúen, se acerquen y compartan la misma pasión por la cultura italiana, buscando también y ofreciendo colaboración a otras asociaciones que ya existen y que quieran compartir sus proyectos con nosotros. .-“

 Se puede contactar a Adriana en la siguiente dirección de correo electrónico: valadrys@gmail.com

Notizie dell’Associazione. Spagna

Come preannunciato, la Sezione Spagnola dell’Associazione si sta costituendo in modo da poter operare in tutto il territorio spagnolo alla pari con le organizzazioni prive di lucro di diritto spagnolo.

 A tale scopo nei giorni scorsi e’ stata presentata la richiesta di iscrizione nell’apposito Registro Nazionale delle Associazioni sotto il nome di “Identidad Italiana – Italianos en Espana”. Una volta completato l’iter burocratico si rendera’ noto il programma delle iniziative che si intendono realizzare.

 In tale attesa i lettori della newsleter residenti in Spagna sono invitati a farci pervenire suggerimenti e dichiarazioni di disponibilita’ alla collaborazione contattandoci a: aldorovito@gmail.com 

Notizie dell’Associazione. Croazia

Sara’ la Signora Eleonora Vio, residente a Zagabria, ligure di origine, centralinista, ad occuparsi della costituzione del Comitato dell’Associazione nella Repubblica di Croazia.

Contatto: eleonorarouge@yahoo.it

Notizie dell’Associazione. Ungheria

La prima sezione all’estero e’ stata quella creata a Budapest gia’ nel 2019 , il cui referente e’ il Dottor Andras Gozcol, giornalista italo-ungherese. Contatto: cosmi81-2@libero.it

Gli amici di Budapest hanno in programma una interessante iniziativa promozionale in occasione della partenza della prima tappa del Giro d’Italia che quest’anno avverra’ proprio dalla capitale magiara. Ne parleremo piu’ diffusamente sulla nostra pagina facebook e nella prossima newsletter.

 Notizie dell’Associazione.  L’Associazione in Italia.

 In Italia esiste la sede legale dell’Associazione in Torrita di Siena (Siena).

 Finora esistono ed hanno gia’ svolo attivita’:

-Comitato Regionale Piemontese i cui referenti sono:

Organizzaione regionale. Alessandro Bego Contatto: alex_kx@hotmail.it e Tiziana Franco Contatto: tizi.to2011@gmail.com

Torino Citta’:  Massimo Robella. whatsapp (solo messaggi): +39339270878

Torino Provincia : Ermanno Conte. Contatto: ermanno.s.conte@gmail.comLombardia.

Alessandria: Simone Mantelli. Contatto: mantelli.simone@libero.it

-Comitato Regionale Toscano, il cui referente e’:

Paolo Maccari Contatto: adesioni@gmail.com

Regione Lombardia

L’incarico di costituire il comitato della nostra Associazione in Lombardia e’ stato assunto da Alex Grassi, di Busto Arsizio, studente universitario laureando in Giurisprudenza con una tesi in diritto internaziomale. Contatto: alexgrassi12@gmail.com 

                                                                                                    *****

  5)FACILITAZIONI PER I NOSTRI ISCRITTI    
 A). “ITALIAN LINKS”. Accordo tra la nostra Associazione e un’ importante istituzione scolastica italiana per offrire ai figli dei connazionali  emigrati e a tutti gli italo-discendenti la possibilita’di partecipare a corsi residenziali (in Italia) di Lingua e Cultura Italiana.
 Grazie ad un accordo di collaborazione raggiunto  con il Comitato Toscano delle Scuole di Lingua e Cultura Italiana, nel comune desiderio di proporre ai nostri amici associati alcuni strumenti operativi atti a rafforzare la propria identità italiana, è con grande piacere che Vi mettiamo a conoscenza del 1° Corso di Lingua e Cultura Italiana denominato  “Italian Links“.

Identita’ Italiana – Italiani all’estero <newsletter@identitaitalianiestero.it>vie, 8 abr, 18:47
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La nostra newsletter

n. 9 del 7 Aprile  2022
 
                                   Sommario:
1) Verso la Festa (?) del 1 Maggio (Aldo Rovito)2)L’Italia ha bisogno di una politica energetica (Ferrante De Benedictis3)Vita dell’Associazione. Conflitto in Ucraina Iniziativa in favore dei nostri connazionali4)Vita dell’Associazione Argentina e Uruguay, Spagna, Croazia, Ungheria, Italia.5)Facilitazioni per i Soci                                                                                                     ******1) Verso la Festa del 1 Maggio (Riflessioni di Aldo Rovito)Tra qualche settimana in tutto il mondo si avra’ la celebrazione della Giornata Internazionale del Lavoro, nella data da tempo stabilita del 1 Maggio. Mentre le violenze della guerra, violenze che ci avevano assicurato non si sarebbero mai piu’ ripetute, sconvolgono il centro dell’Europa, minacciando di estendersi all’intero Vecchio Continente e,ahime’ a tutto il mondo. vien fatto di chiederrsi se i lavoratori abbiano motivi in questa data del 2022 per festeggiare qualcosa. Sicuramente non festeggeranno i lavoratori e le lavoratrici ucraine  a meno che, per quella data non sia arrivata la tanto auspicata quanto ad oggi lontana, PACE. Neanche avranno molto da festeggiare quei pochi  tanti lavoratori russi, i cui figli hanno perso la vita o sono rimasti feriti o mutilati in un conflitto che dura oramai da piu’ di 40 giorni. Ma non hanno molto da festeggiare neanche i lavoratori e le lavoratrici dei Paesi non direttamente coinvolti nel conflitto. Cosa potranno festeggiare i dipendenti delle multinazionali che hanno perso il posto di lavoro perche’ l’azienda ha “delocalizzato?  E cosa potranno festeggiare i tanti lavoratori del terziario addetti alle consegne a domicilio (i cosiddetti “riders”), nuovi schiavi del terzo millennio? E i giovani che non trovano un lavoro e che son costretti ad emigrare? E le migliaia di ragazzini impiegati in Africa nelle miniere di materie prime, necessarie per le nostre societa’ tecnologiche, costretti a lavorare 14 ore al giorno, senza neanche quel minimo di tutela sociale che in Europa esisteva all’inizio del secolo scorso, cosa dovranno festeggiare? Se il ‘900 aveva dato al mondo del lavoro, sia pure attraverso lotte, rivoluzioni, scioperi, anche eccidi di operai e di braccianti in tutto il mondo industrializzato un sistema di tutele sociali e sindacali, che aveva raggiunto il culmine in Germania ad esempio con la “Mitbestimmung” e in Italia con gli articoli 1, 39 e 46 della Costituzione del 1948 e con lo Statuto dei Lavoratori del 1970, non vi e’ dubbio che al contrario il nuovo secolo, quello in cui viviamo oggi, abbia oramai da tempo segnato una incontrovertibile inversione di rotta.  Il principio secondo il quale nei rapporti economici “il mercato regola tutto”, se da un lato ci ha liberato dallo “Stato che regola tutto”,  ma dall’altro ha stabilito e imposto la netta prevalenza tra i fattori della produzione del “capitale” rispetto al “lavoro”. Se l’obiettivo e’ “guadagnare di piu'” in una societa’ sempre piu’ competitiva, il lavoro diventa una merce che viene comprata e venduta in un regime di libera concorrenza, nella quale il prezzo e’ fissato dalle rigide leggi di mercato della domanda e dell’offerta. In un periodo di crisi economica, di superamento del modello industriale di sviluppo per il passaggio dall’economia della grande industria a quella dell’informatica, i lavoratori perdono sempre piu’ forza contrattuale. Come le statistiche di tutti i Paesi del mondo di mostrano, negli ultimi 20 anni la distanza fra i ricchi e i poveri e’ aumentata costantemente, accentuandosi di anno in anno: i ricchi sono diventati piu’ ricchi e i poveri sempre piu’ poveri e sempre piu’ numerosi. Anche la recente pandemia che ha fiaccato le economie di tutti i Paesi ha visto come le grandi multinazionali hanno incrementato i loro utili, mentre ovunque l’inflazione, la chiusura delle aziende, i licenziamenti sono aumentati, contribuendo ad accrescere le liste dei senza tetto e degli assistiti dalla Charitas. In questa situazione, cosa potranno festeggiare i lavoratori il prossimo 1 Maggio? La mancetta del “reddito di cittadinanza” (nei Paesi in cui e’ stato istituito) o della Cassa Integrazione?Vorrei che questo 1 Maggio, oltre ad essere un giorno di Pace ritrovata, possa essere anche il motivo di una seria riflessione sul valore da attribuire al fattore lavoro, che deve essere ricollocato nel campo dei rapporti economici alla pari con il fattore capitale.E’ necessaria una rivoluzione “umanistica” nelle coscienze dei popoli di tutto il mondo che rivaluti il fattore “umano” della produzione: il lavoro, in tutte le sue forme, manuali, tecniche, intellettuali deve diventare protagonista dell’economia e, in quanto tale, costruttore di una societa’ piu’ giusta, in cui a tutti siano riconosciuti i meriti e a tutti siano imposti i doveri.  In Italia occorre attuare la Costituzione, quella che tutti definiscono “la piu’ bella del mondo” (e che lo e’ veramente),  ma che molti dimenticano che occorre attuarla in tutte le sue parti, a cominciare dal complesso dei diritti sociali, troppo spesso trascurati e sostituiti da presunti “diritti civili”. Solo così il 1 Maggio potra’ tornare ad essere una Giornata di Festa per il Lavoratore, per l’Uomo che nel Lavoro si realizza e che con il Lavoro realizza una Societa’ migliore. (Aldo Rovito).                                                                        ******

2).UNA POLITICA ENERGETICA PER L’ITALIA

di Ferrante de Benedictis

 Il caro bollette e la questione energetica, uniti alla crisi pandemica e alla corsa dell’inflazione, potrebbero rappresentare le condizioni di una tempesta perfetta in grado di abbattersi con una forza senza precedenti sulle già fragili attività produttive italiane e sui conti delle nostre famiglie.

Se poi a tutto questo si aggiunge il conflitto tra Russia e Ucraina ecco che il disastro è servito.

Le cause potrebbero essere molteplici, e sarebbe un errore ricondurle agli eventi di stringente attualità, le ragioni andrebbero infatti ricercate nelle scelte operate negli ultimi 20 anni o meglio  nelle non scelte operate in campo energetico, che si sono così tradotte nell’assenza di un Piano Energetico Nazionale e nella mancanza di un “Recovery Plan” in grado di ammortizzare o temperare la crisi energetica legata alle tensioni geopolitiche dell’Est Europeo.

Ad aggravare una già precaria condizione la scellerata miopia ideologica degli ultimi anni, che animata dall’esclusiva corsa al green e dal diniego di qualunque forma di energia non etichettata come “Environmentally Friendly” potrebbe portarci nel giro di pochi mesi dritti-dritti verso una condizione di decrescita che di felice ha ben poco.

L’energia è invece da sempre sinonimo di crescita, sviluppo e sostenibilità, e senza, nessuna società potrà mai competere sullo scacchiere internazionale; ed è solo puntando sulla sostenibilità, la economicità e la sicurezza delle scelte energetiche che potremo così evitare che il nostro Paese e l’Europa tutta si avviino verso un freddo e poco luminoso prossimo futuro.

 Quali scenari per il futuro?

La questione Energetica riveste un grandissimo interesse nelle politiche di sviluppo future del nostro Paese e andranno quasi certamente a ridefinire i rapporti di forza e le relazioni geopolitiche internazionali, in particolare nel bacino del mediterraneo; programmazione ed investimenti mirati nel settore energetico permetteranno di accrescere la competitività e lo sviluppo delle nostre aziende; tutto questo in una crescente visione ecologica a tutela dell’ambiente e della salute dei lavoratori e dei cittadini che abitano le nostre città. L’energia rappresenta la sfida più affascinante e complessa che siamo chiamati ad affrontare e da essa dipenderanno le potenzialità di sviluppo sostenibile e di crescita occupazionale.

 Le scelte di politica energetica, oltre a dover essere pensate senza soluzione di continuità territoriale, per essere incisive, dovranno in primis garantire: economicità, sicurezza e sostenibilità tutto questo all’interno di un unico ed armonico piano energetico nazionale. Occorrerà senza dubbio puntare a rafforzare il mix energetico senza demonizzare nessuna fonte energetica capace già oggi di garantire i più bassi impatti energetici; una su tutte il gas naturale, ricordiamo che tra le fonti tradizionali il gas è certamente quella meno impattante e meno inquinante.

 Il problema del caro bollette, di questi ultimi mesi, dipende moltissimo dalle scelte operate in seno all’Unione Europea e che hanno visto lo stop degli investimenti nel campo del gas naturale ed in particolare nel settore della logistica e del trasporto per preferire investimenti nel solo campo delle rinnovabili, scelte che ci hanno portato ad accrescere la dipendenza energetica dai Paesi fuori dalla Comunità Europea e che da sempre usano questa preziosa fonte di energia a scopo di ricatto geopolitico.

 È dunque di fondamentale urgenza riparlare dei corridoi meridionali del gas naturale e delle nuove vie verso l’est Europa e le regioni del Caucaso; su questo tema diversi sono i progetti che hanno visto un crescente rallentamento negli ultimi anni, vedi il progetto “South Stream” ed il “Nabucco” che avrebbero dovuto collegare il primo, l’Unione Europea e la Russia da Sud, attraverso il Mar Nero e la Bulgaria, il secondo, il Nabucco, garantire una nuova via di approvvigionamento del gas naturale del Caucaso ed in generale del  Medioriente, collegando la Turchia all’Austria.

Un discorso a parte lo merita il “Trans-Adriatic Pipeline” TAP, un gasdotto che interessa direttamente l’Italia e che si collegherebbe anche al progetto South stream, il TAP fu oggetto, come ricorderete, di innumerevoli battaglie da parte degli ambientalisti italiani e del Movimento 5 Stelle, che lo ritenevano di nessuna utilità per il nostro paese. Guardando i numeri invece il TAP da solo avrebbe consentito di trasportare circa 10 miliardi di metri cubi l’anno di gas naturale, capacità in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di 7 milioni di famiglie, e che oggi avrebbe rappresentato ossigeno puro per le nostre economie.

L’Italia e l’Europa per salvare le proprie realtà economiche, devono al più presto uscire dall’isolamento energetico nel quale sono finite, lo devono fare attraverso un rilancio delle politiche sul gas naturale: rigassificatori, potenziamento delle riserve strategiche, nuovi corridoi con il Nord Africa ed il Medio Oriente, nonché attraverso il potenziamento delle reti energetiche nazionali, partendo da un capillare sviluppo delle comunità energetiche.

Le comunità energetiche

 Una nuova sfida, anzi potremmo dire una necessità per il prossimo futuro è rappresentato dalla creazione di vere e proprie comunità energetiche capaci di generare valore e di produrre energia per un completo autosostentamento delle aree interessate, ciascuna comunità energetica piccola o grande, semplice o complessa dovrà avere come obiettivo quello di sviluppare al suo interno progetti che pongano al centro la condivisione delle idee, delle risorse e delle strategie. Come ad esempio proporre la costituzione di una rete di aziende operanti sul territorio che mettendo in comune le loro competenze e le loro esigenze energetiche con la supervisione delle amministrazioni locali e grazie al supporto delle nostre università ed enti di ricerca decidano di investire sulla creazione di una Energy Community per il soddisfacimento dei loro fabbisogni energetici e per creare così una rete locale per la distribuzione dell’energia in esubero, questo consentirebbe altresì di generare competenze e nuove opportunità occupazionali.

 I progetti dovranno inoltre avere come caratteristica di base la loro scalabilità e replicabilità sui territori, e per far sì che questo accada occorrerà agire secondo una specifica metodologia applicativa suddivisa nelle seguenti fasi:

·         Analisi del sito di interesse: fabbisogni energetici e mappatura dei punti di consumo;

·         Mappatura delle potenzialità energetiche (risorse idriche, materiale organico, fonte solare, etc.);

·         Analisi Button-Up;

·         Proposte di efficientamento energetico;

·         Individuazione dei potenziali impianti a supporto della comunità energetica;

·         Analisi costi-benefici;

·         Analisi priorità di intervento;

·         Progettazione;

 Un nuovo vettore per il futuro: l’idrogeno

 Un altro elemento fondamentale per una concreta ed efficace transizione energetica è rappresentato dall’idrogeno e diventa per questo di prioritaria importanza avviare progetti di ricerca ed applicazioni pratiche per la sua piena affermazione. Il tema della mobilità è uno dei temi più complessi ed insidiosi da affrontare e l’idrogeno costituisce l’elemento centrale per realizzare una piena mobilità sostenibile, che partendo dalla produzione di energia da fonti rinnovabili consenta di produrre “green H2” da impiegare su mezzi di trasporto elettrici. Il tutto in un contesto come quello attuale dove lo sviluppo dell’elettrico non può non considerare i limiti della gestione delle batterie ed i tanti problemi legati alle materie prime per la loro produzione.

 In questo l’idrogeno rappresenta un vettore alternativo all’energia elettrica accumulata nelle batterie, garantendo in alternativa a queste ultime la produzione di energia elettrica in tempo reale per l’alimentazione dei motori elettrici delle nostre auto, senza bisogno di sistemi di accumulo elettrico.

 Per il prossimo futuro l’H2 rappresenta anche una grande opportunità per il rilancio dell’uso del gas naturale, in quanto miscele di gas naturale “Syngas” ricche di idrogeno sono in grado di aumentare di gran lunga il potere calorifico del combustibile e di ridurre significativamente la produzione di CO2 negli usi finali.

 Ultimo ma non meno importante l’H2 consentirebbe di potenziare enormemente lo sviluppo e la penetrazione delle energie rinnovabili, che pagano in modo significativo il problema della discontinuità e scarsa prevedibilità della produzione energetica.

 In questo caso l’idrogeno consentirebbe di accumulare l’energia in esubero, ad esempio nelle fasce di maggior picco della produzione e di rilasciarla e renderla così disponibile nelle ore di bassa produzione delle rinnovabili, di norma nelle ore notturne e in inverno.

 Le tecnologie esistono e sono disponibili:  sta al decisore attraverso scelte oculate metterle in gioco e favorirne lo sviluppo e la loro piena applicabilità.

Ferrante De Benedictis   (info@ferrantedebenedictis.it)

                                                                                 ******

3. Conflitto in Europa e solidarieta’. Ci siamo attivati in aiuto ai nostri connazionali

Subito dopo l’inizio delle operazioni militari Russe in Ucraina, la nostra Associazione si e’ preoccupata della sorte dei nostri connazionali residenti in Ucraina. Abbiamo interpellato numerosi parlamentari di tutti gli schieramenti politici affinche’ tra le misure di sostegno ai profughi dall’Ucraina in fuga dalle violenze della guerra, fossero previste misure specifiche a favore dei nostri connazionali residenti in ucraina, anch’essi costretti a fuggire e rientrare in Italia dove per molti sara’ difficile trovare un alloggio, un lavoro, ricostruirsi una vita. Qualcosa abbiamo ottenuto, anche se molti punti sono ancora da chiarire. 

Dobbiamo ringraziare in particolare l’On.le Siragusa per l’0.d.g. presentato alla Camera dei Deputati e la Senatrice Isabella Rauti per la sua interpellanza presentata al Senato sui temi da noi sollevati, cos’ come ringraziamo l’on.le Simone Billi per averci comunicato di  aver ottenuto con il proprio gruppo il raddoppio dei fondi in dotazione all’Unita’ di crisi della  Farnesina per le spese relative al rimpatrio dei nostri connazionali. Il nostro apprezzamento si estende anche agli altri parlamentari che, autonomamente, si sono fatti carico delle nostre preoccupazioni. 

A tutti l’invito affinche’ vigilino sulla concreta attuazione degli impegni presi dal Governo. I nostri connazionali che hanno abbandonato l’Ucraina non sono profughi di Serie “C” !

 Come sempre anche in questa occasione il grnde cuore dell’Italia si e’ palesato. Ci piace segnalare qui il grande lavoro e il grande impegno dei COMITES di Ungheria di Polonia e di Romania

Anche nel campo della solidarieta’ gli Italiani all’estero sono sempre  in prima fila.

 4).Vita dell’Associazione.

 Argentina e Uruguay- 

(Italiano)

       Il compito difficile della promozione della nostra Associazione nelle Repubbliche di Argentina e Uruguay e’ stato affidato alla Signora Adriana Maria Valdez Fontanini, residente in Cordoba   (Argentina),   la   cui   famiglia   e’   originaria   di Fontanaluccia in   Provincia   di   Modena,   insegnante elementare, laureata  in Psicologia, artigiana mosaicista.  Adriana si occupera’ di  raccogliere  le adesioni all’Associazione   e   di   promuovere   le   attivita’   connesse   alle   finalita’   dell’associazione,   di rappresentare l’Associazione presso le Autorita’ diplomatiche italiane e le altre Istituzioni e associazioni italiane esistenti nelle due repubbliche sudamericane, oltre che presso le locali  Autorita’ e Istituzioni dei due paesi ospiti.

Adriana ci dichiara:

“   Mi   sento   onorata   di   far   parte   di   questa   associazione   e   spero   di   essere   all’altezza   delle aspettative.   Sono orgogliosa di avere l’Italia nel sangue e di poter contribuire a diffondere i suoi  costumi,   la   sua   cultura,  la   sua   storia   e   il   “modo   di   essere   italiano”,   attraverso   la   mia attivita’ nell’associazione.

Ed aggiunge:

  “Mi   adoperero’   per   creare   una   rete   di   persone   che   si   conoscono,   che   interagiscono,   si avvicinano   e   condividono   la   stessa   passione   per   la   cultura   italiana,   cercando   e   offrendo collaborazione anche alle altre associazioni che gia’ esistono e che vorranno condividere con noi i loro progetti.-

Adriana e’ contattabile al seguente indirizzo di posta elettronica: valadrys@gmail.com

(Espanol)

Noticias de la Asociación.  Argentina y Uruguay

    La difícil tarea de promover nuestra Asociación en las Repúblicas de Argentina y Uruguay ha sido encomendada a la Sra. Adriana María Valdéz  Fontanini, residente en Córdoba (Argentina), de familia originaria de Fontanaluccia en la Provincia de Módena, Profesora de Enseñanza Primaria, Llicenciada en Psicología. Artesana en el arte del mosaico. 

Adriana se encargará de recoger la membresía de la Asociación y promover las actividades relacionadas con los fines de la asociación, representando a la Asociación ante las autoridades diplomáticas italianas y las demás instituciones y asociaciones italianas existentes en las dos repúblicas sudamericanas, así como y en las Autoridades e Instituciones locales de los dos países anfitriones.

 Adriana nos cuenta:

 “Me siento honrada de ser parte de esta asociación y espero estar a la altura de las expectativas.  Estoy orgullosa de llevar a Italia en la sangre y de poder contribuir a difundir sus costumbres, su cultura, su historia y el “modo de ser italiano”, a través de mi actividad en la asociación.

 “Trabajaré para crear una red de personas que se conozcan, que interactúen, se acerquen y compartan la misma pasión por la cultura italiana, buscando también y ofreciendo colaboración a otras asociaciones que ya existen y que quieran compartir sus proyectos con nosotros. .-“

 Se puede contactar a Adriana en la siguiente dirección de correo electrónico: valadrys@gmail.com

Notizie dell’Associazione. Spagna

Come preannunciato, la Sezione Spagnola dell’Associazione si sta costituendo in modo da poter operare in tutto il territorio spagnolo alla pari con le organizzazioni prive di lucro di diritto spagnolo.

 A tale scopo nei giorni scorsi e’ stata presentata la richiesta di iscrizione nell’apposito Registro Nazionale delle Associazioni sotto il nome di “Identidad Italiana – Italianos en Espana”. Una volta completato l’iter burocratico si rendera’ noto il programma delle iniziative che si intendono realizzare.

 In tale attesa i lettori della newsleter residenti in Spagna sono invitati a farci pervenire suggerimenti e dichiarazioni di disponibilita’ alla collaborazione contattandoci a: aldorovito@gmail.com 

Notizie dell’Associazione. Croazia

Sara’ la Signora Eleonora Vio, residente a Zagabria, ligure di origine, centralinista, ad occuparsi della costituzione del Comitato dell’Associazione nella Repubblica di Croazia.

Contatto: eleonorarouge@yahoo.it

Notizie dell’Associazione. Ungheria

La prima sezione all’estero e’ stata quella creata a Budapest gia’ nel 2019 , il cui referente e’ il Dottor Andras Gozcol, giornalista italo-ungherese. Contatto: cosmi81-2@libero.it

Gli amici di Budapest hanno in programma una interessante iniziativa promozionale in occasione della partenza della prima tappa del Giro d’Italia che quest’anno avverra’ proprio dalla capitale magiara. Ne parleremo piu’ diffusamente sulla nostra pagina facebook e nella prossima newsletter.

 Notizie dell’Associazione.  L’Associazione in Italia.

 In Italia esiste la sede legale dell’Associazione in Torrita di Siena (Siena).

 Finora esistono ed hanno gia’ svolo attivita’:

-Comitato Regionale Piemontese i cui referenti sono:

Organizzaione regionale. Alessandro Bego Contatto: alex_kx@hotmail.it e Tiziana Franco Contatto: tizi.to2011@gmail.com

Torino Citta’:  Massimo Robella. whatsapp (solo messaggi): +39339270878

Torino Provincia : Ermanno Conte. Contatto: ermanno.s.conte@gmail.comLombardia.

Alessandria: Simone Mantelli. Contatto: mantelli.simone@libero.it

-Comitato Regionale Toscano, il cui referente e’:

Paolo Maccari Contatto: adesioni@gmail.com

Regione Lombardia

L’incarico di costituire il comitato della nostra Associazione in Lombardia e’ stato assunto da Alex Grassi, di Busto Arsizio, studente universitario laureando in Giurisprudenza con una tesi in diritto internaziomale. Contatto: alexgrassi12@gmail.com 

                                                                                                    *****

  5)FACILITAZIONI PER I NOSTRI ISCRITTI    
 A). “ITALIAN LINKS”. Accordo tra la nostra Associazione e un’ importante istituzione scolastica italiana per offrire ai figli dei connazionali  emigrati e a tutti gli italo-discendenti la possibilita’di partecipare a corsi residenziali (in Italia) di Lingua e Cultura Italiana.
 Grazie ad un accordo di collaborazione raggiunto  con il Comitato Toscano delle Scuole di Lingua e Cultura Italiana, nel comune desiderio di proporre ai nostri amici associati alcuni strumenti operativi atti a rafforzare la propria identità italiana, è con grande piacere che Vi mettiamo a conoscenza del 1° Corso di Lingua e Cultura Italiana denominato  “Italian Links“.
 

“ITALIAN LINKS” vuole essere il  Primo Corso di lingua e cultura italiana aperto agli italiani residenti all’estero, ai loro figli e ai discendenti degli emigrati italiani nel mondo.

“ITALIAN LINKS”  nasce per:

   –  rafforzare l’identità, i legami personali e culturali tra i discendenti degli emigrati e la loro terra d’origine;

  –  sviluppare nei giovani partecipanti nuove competenze linguistiche e culturali in lingua italiana.

I partecipanti potranno così ritrovare ed approfondire la cultura, la storia, la lingua dei lontani parenti per consolidare la propria identità e, al contempo, affrontare una nuova esperienza  sociale, culturale ed anche  lavorativa per divenire i nuovi “Ambasciatori” di Italian Links nel mondo.

Per le informazioni sui corsi, sui costi e sugli sconti riservati ai nostri associati, gli interessati dovranno inviare una mail a: identit.itestero@libero.it  indicando: il proprio nome, cognome, data di nascita, studi effettuati, indirizzo di residenza e di posta elettronica, nonche’ l’intenzione di iscriversi ai corsi di “Italian Links”. Noi provvederemo a metterrvi in contatto con il Dott. Alessandro Borrani che, in qualità di Presidente del Comitato Toscano, assistera’ gli studenti per le iscrizioni.

Il corso della durata di 8 settimane (20 ore alle settimana dal Lunedì al Venerdi) sarà tenuto interamente in italiano e garantirà, agli studenti di origine italiana, uno sconto del 50% sui prezzi praticati correntemente dalla scuola.”Corso ITALIANO STANDARD 20  della durata di n. 8  settimane, ovvero mesi 2,  e di ore 20 ciascuna: da Lunedì a Venerdì, 4 ore al giorno con orario 8:30-12:30

Prezzo del corso: € 1.400 sconto del 50% per studenti con comprovate origini italiane: € 700,00.

E’ obbligatoria  la previa iscrizione alla nostra associazione  e il pagamento della quota sociale (€ 5,00), quale garanzia per ottenere lo sconto.                                                                           ***
B. Un aiuto ai nostri connazionali all’estero per ottenere documentazione presso uffici italiani. 
 HAI DIFFICOLTA’ A CONSEGUIRE I DOCUMENTI NECESSARI PER IL RICONOSCIMENTO DELLA CITTADINANZA ITALIANA PER DISCENDENZa? Su tutto il territorio italiano e’ possibile contattare il nostro amico, dott. Massimiliano Fabbri, il quale, dietro compenso anticipato CON TARIFFA AGEVOLATA per i nostri soci, si adoperera’ per il rilascio dei documenti necessari presso i Comuni italiani. Chi fosse realmente interessato, e’ pregato di scrivere 8eventualmente anche in lingua inglese o spagnola al seguente indirizzo di posta elettronica: massimilianofabbri@pec.it accompagnando la richiesta con nostra dichiarazione di iscrizione all’Associazione. In risposta il dott. Fabbri specifichera’ i tempi previsti per l’ottenimento della documentazione e le modalita’ di pagamento – anticipato – del compenso.
TARIFFARIO     – Pratica sul territorio italiano NON in convenzione: €. 200,00;     – Pratica sul territorio IN CONVENZIONE: €. 160,00 (-20%);     – Pratica NON sul territorio italiano NON in convenzione: €.220,00;     – Pratica NON sul territorio italiano IN CONVENZIONE: €. 200,00 (-9%).            

                                            *******************

AVVISI:
– Chiunque puo’ collaborare alla nostra newsletter, percio’ inviateci notizie, testimonianze, contributi  relativi alla tutela e diffusione della cultura italiana nel Mondo, scrivendo a: identit.itestero@libero.it
– Se pensate che altre persone tra i Vostri familiari o nella cerchia delle Vostre amicizie e conoscenze, possano essere interessate alla nostra newsletter, consigliategli di chiedercene l’invio GRATUITO, sempre scrivendo a: identit.itestero@libero.it 
 – Se volete partecipare all’attivita’ della nostra Associazione, perche’ non iscrivervi? Compilate l’apposito modulo sul nostro sito www.identitaitalianiestero.it , seguendo le relative istruzioni

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